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12 dicembre 2021 | articoli

AIDDA: una scoperta e un impegno straordinario

La prima associazione italiana nata con l'obiettivo di valorizzare e sostenere l'imprenditoria al femminile ha al suo interno personalità straordinarie che meritano di essere raccontate

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Sono venuta a conoscenza di AIDDA per caso, come spesso succede per le cose belle. Volevo aderire ad una organizzazione che avesse tra i suoi principali obiettivi la valorizzazione del lavoro manageriale delle donne e la mia ricerca mi ha portata a scoprire AIDDA, l’Associazione che dal 1961 (l’anno del primo centenario della Unità d’Italia) aggrega le donne imprenditrici e, qualche volta, anche le manager. Ho rintracciato quella che allora era la responsabile lombarda (io abito a Milano) Margherita Franzoni e le ho chiesto (con qualche dose di naivete) cosa avrei dovuto fare per iscrivermi ad AIDDA. La saggia Margherita, anziché mandarmi al diavolo per la mia non voluta ingenuità, mi ha dato da leggere lo Statuto e ogni informazione utile per la conoscenza della Associazione.

Prima di farmi accogliere, mi sono fatta conoscere e frequentare le iniziative associative che, debbo dirlo, mi hanno entusiasmata per due ragioni. Anzitutto per la serietà e la competenza delle Socie, soprattutto di quelle che dirigono una azienda, (fosse una fabbrica meccanica, o una struttura alberghiera o una società di consulenza) e, in secondo luogo, per la qualità delle iniziative promosse dalle Socie o dai territori e la rete di relazioni internazionali. Dopo pochi mesi, sono divenuta ufficialmente socia AIDDA.
Ho subito visto che molte Socie avevano alle spalle una lunga esperienza professionale. Il dialogo con loro è stato non solo facilmente possibile, ma soprattutto profondo e permeato da una forte volontà di essere reciprocamente utili: io con il mio entusiasmo e loro con la esperienza e la competenza maturata nella gestione di problemi spesso considerati non adatti per le donne e che invece hanno saputo risolvere con intelligenza e creatività. 

Alcune di loro hanno storie personali davvero incredibili che mi riservo di raccontare (con il loro intervento diretto) su questa mia pagina.
La mia attenzione sarà rivolta soprattutto a quelle donne che lavorano in aree difficili del Paese. Oggi vivo a Milano ma le mie radici sono in Calabria e so molto bene quanto sia difficile fare la manager e la imprenditrice al Sud di questo nostro Paese. Questo sarà parte del mio contributo per valorizzare sempre di più l’importante lavoro di AIDDA.
AIDDA è anche una Associazione con forti legami internazionali; non solo è associata a FCEM (Femmes Chefs d’Entreprises Mondiales) e ad AFAEMME (Association and Organisations of Mediterranean Businesswomen), ma intesse rapporti bilaterali con molti Paesi e concorre alla realizzazione di progetti nelle aree del mondo più povere e dove sono davvero un numero troppo piccolo le donne imprenditrici.

Per queste ragioni e per molto altro sono contenta di essere in AIDDA e di contribuire, con il mio entusiasmo e con tutte le mie potenzialità al consolidamento ed all’allargamento della Associazione. 
Le mie esperienze associative (non solo quelle di tipo professionale alle quali ancora oggi partecipo) hanno riguardato anche la vita sociale che si sviluppa nelle squadre sportive. Per anni sono stata atleta professionista in squadre di pallavolo, un micromondo permeato dalla solidarietà e da una forte competitività con regole e principi rigorosi. Oggi ho l’occasione di partecipare ad una organizzazione impegnata sui principali temi sociali ed economici del Paese per far progredire il “Valore Donna” dentro la nostra società. A questo io concorro con le mie competenze e la mia esperienza, oggi da manager e ieri nelle Istituzioni impegnata nella gestione delle politiche industriali e delle trasformazioni aziendali.
Una sottolineatura a tal proposito mi sembra necessaria, prima di concludere questa mia riflessione: AIDDA associa imprenditrici e manager donne e c’è chi pensa che sia una organizzazione interessata a tutto quanto serve alle imprese, un po' come se fosse una Confindustria al femminile. Così non è. Con la sua attività è certamente attenta ai problemi delle aziende cercando anche di influenzare soluzioni legislative che supportino il difficile lavoro delle donne nelle imprese. Ma a questo aggiunge un forte impegno per sviluppare il network sociale, lo scambio di conoscenze e di opportunità tra le socie e l’aiuto solidale quando questo è necessario.

Tutto questo non può che suscitare attenzione ed entusiasmo ed è per questo che la mia adesione ad AIDDA oggi è di assoluta convinzione. Molto si sta facendo in questa direzione promuovendo partnership con le Università e imprese per favorire l’alta formazione e l’empowerment femminile. Questi percorsi sono molto importanti per trasmettere l’enorme sapere che esiste nella Associazione.

Gli appuntamenti più importanti di AIDDA, le sue politiche per il coinvolgimento di chi ancora non la conosce, i suoi progetti e soprattutto le protagoniste, saranno i temi che svilupperò costantemente in questo mio spazio social. 
Anticipo che la prima intervista sarà con la nostra Presidente della delegazione Lombardia, Luisa Cazzaro.

 

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